ESSERE O NON ESSERE: identità e appartenenza attraverso la DanzaMovimento Relazionale-Creativa© nel Counseling

di Fernando Battista

Pubblicato su “Rivista Italina di Counseling” vol.2 LE RELAZIONI CHE NUTRONO  Atti del VI Convegno Nazionale, Milano 2015

vortice di colori

“ … mi sento più decisa e disponibile con le persone che mi stanno intorno. Apprezzo anche molto di più quello che ho e prendo le cose con maggiore tranquillità. L’attività corporea mi ha aiutato ad essere più sciolta e disinvolta, cosa che prima riuscivo a fare con più difficoltà” Silvia e Martina 16 anni, partecipanti al gruppo integrato tra adolescenti e popolazione migrante.

Quale identità professionale per le arti nel counseling?

Il tema dell’identità attraversa le persone in diversi stati e momenti della vita, attraversa i popoli, le religioni e qualsiasi collettività che riconosca caratteristiche simili di appartenenza. Il corpo è radice dell’identità del singolo; e cultura, tradizioni, territorio, legami e quant’altro creano appartenenza. Nel tempo presente la nostra ricerca di identità come professionisti si incontra/scontra con altre realtà professionali che perseguono obiettivi condivisi ma, evidentemente, con strade diverse. Quanto sia importante definire la nostra identità di Counselor non vuole essere oggetto del presente scritto, presentato al workshop in occasione del convegno Assocounseling dell’aprile 2015, piuttosto mi interessa soffermarmi su qualcosa che possa difendere l’identità di chi si occupa di arte e di espressione artistica e creativa nel nostro ambito per distinguerci da chi, come gli arteterapeuti (AT), i danzamovimentoterapeuti (DMT), teatro e musicoterapeuti (MT), svolgono una professione affine ma con evidenti competenze e finalità diverse. Mi pongo il problema della differenza, inoltre, perché spesso si fa confusione e si usano le tecniche artistiche per affiancarle al Counseling e definirle Art-Counseling (o Counseling Artistico), o si propongono corsi di formazione in Counseling e Arte-Terapia mostrando scarsa chiarezza di distinzione tra le discipline e contribuendo ad alimentare confusione a danno della categoria e degli stessi utenti.

Tenterò di dare delle indicazioni di base che pongano il focus soprattutto sull’oggetto dello strumento artistico utilizzato piuttosto che soffermarmi sulle differenze ormai note tra Counseling e percorso terapeutico. Tale intervento non ha la pretesa di essere esaustivo, nello stesso tempo vuole chiarire alcuni aspetti e sollecitare una riflessione sul tema.

Continua a leggere l’articolo